Nella “repubblica fondata sul lavoro”, il lavoro discrimina. Anziché sostenere la capacità di tutte le persone, partecipando alla società, di realizzare le proprie aspirazioni, inclinazioni, interessi, ne costringe molte in situazioni di infelicità, insoddisfazione, insicurezza e marginalizzazione.
È particolarmente vero per le persone giovani, tanto più quando si sovrappongono altre dimensioni di vulnerabilità (genere, orientamento sessuale, circostanze culturali ed economiche, origini, aspetto, disabilità…). È chiaro solo guardando due dei dati più gravi tra quelli che presentiamo in questo dossier:
• 3 giovani donne su 5 non guadagnano abbastanza per vivere bene,
• 2 giovani su 3 non trovano un buon lavoro nel mezzogiorno.
Con un’ampia rassegna di dati inediti, raccolti dal centro studi di Genova che osa, e altri dati istituzionali, di contesto, il volume analizza la questione dei cattivi lavori giovanili: instabili, mal retribuiti, insostenibili, insicuri, non gratificanti. È una crisi di sistema: risolverla è una priorità politica per l’Italia.
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